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La gestione dell’emergenza psichiatrica nel Pronto Soccorso. Focus sui quadri di agitazione psico-motoria e alterazioni comportamentali nell’uso di sostanze stupefacenti.

La gestione dell’emergenza psichiatrica rappresenta un’area estremamente complessa, non solo sul piano clinico-diagnostico, dell’appropriatezza dei percorsi assistenziali e della sicurezza, ma anche su quello etico-giuridico.

Il tema è costante oggetto di attenzione scientifico-istituzionale, e ciò per diversi motivi, tra cui:

il garantire trattamenti appropriati e sicuri;

la necessità di intervenire in modo efficace sui fenomeni del sovraffollamento e del boarding dei P.S.;

l’esigenza di appropriatezza per i ricoveri nei SPDC, servizi di emergenza che, con limitato numero di posti letto, hanno la funzione di stabilizzare le condizioni di scompenso psicopatologico acuto, lavorando in stretta integrazione con i servizi territoriali del DSM.

Tra le tante pubblicazioni, il documento “Percorso assistenziale per persone con patologia psichiatrica e/o con disturbi comportamentali per l’accesso e la gestione in Pronto Soccorso e il ricovero” della Regione Lazio del 2022, rappresenta una prima significativa occasione di intervenire sul tema, con indicazioni omogenee per tutti i Dipartimenti di Emergenza e per tutti i Dipartimenti di Salute Mentale della rete regionale, basate su criteri di appropriatezza e di sicurezza all’interno di un modello organizzativo-assistenziale multidisciplinare, strutturato secondo livello di gravità e area di problematicità clinica.

La multidisciplinarità è caratteristica imprescindibile per garantire un’appropriata gestione clinica ed un adeguato inquadramento diagnostico, tanto più per quei pazienti che accedono con quadri di agitazione psico-motoria la cui sintomatologia non è sempre riconducibile ad una patologia psichiatrica ma piuttosto a cause di origine organica, quali squilibri metabolici, malattie infettive del SNC, malattie neurologiche, farmaci e sostanze di abuso (5-18% del casi, secondo i dati di letteratura).

È in questo contesto che le condizioni di uso acuto di sostanze stupefacenti rappresentano oggi una criticità nell’area dell’emergenza ospedaliera.

L’aumentata diffusione sociale delle sostanze di abuso, anche di nuova tipologia rispetto a quelle tradizionali (quali il grande gruppo delle Nuove Sostanze Psicoattive in incessante evoluzione, rapida immissione sul mercato e facile accessibilità, anche per i più giovani), comporta un aumento degli accessi di pazienti con problematiche di abuso. Tali quadri d’intossicazione spesso non sono riconosciuti dalle attuali metodiche diagnostiche tossicologiche che non rilevano questi stupefacenti, proponendo un vulnus importante nell’inquadramento diagnostico ed un rischio di un’impropria e/o precoce richiesta di gestione psichiatrica.

La recente esperienza di collaborazione tra il DSM della ASL Roma 1 e l’ISS, è stata occasione di vedere quanto sia diffuso il fenomeno dell’uso di stupefacenti: in un gruppo limitato e selezionato di pazienti già ricoverati in SPDC, si è riscontrata la presenza di sostanze stupefacenti, spesso associate, nell’80% sia dei campioni di matrice pilifera (uso pregresso), sia in quelli di sangue e/o urine (uso recente); inoltre, nel 18% dei pazienti sono state rilevate NPS, per lo più nel sangue, a significare un uso in acuto.

Questi dati confermano l’esigenza che l’emergenza ospedaliera possa, finalmente, essere dotata di reattivi diagnostici maggiormente specifici ed in grado di evidenziare anche le NPS, non dimenticando in ogni caso che la valutazione clinico-anamnestica può e deve evidenziare elementi per un un sospetto di origine tossica dei quadri osservati e guidare nel prevenire errate attribuzioni di patologia psichiatrica primaria.

Un ulteriore criticità è legata alle difficoltà quotidiane nel trattare quadri così complessi, talora determinati da condizioni di poli-abuso di sostanze stupefacenti (in possibile associazione a uso di farmaci e/o di alcool), e che si presentano con una preminente complessità medico-tossicologica per i rischi organici a cui i pazienti sono esposti. Tanto più in questi casi, i percorsi clinico-assistenziali in P.S. necessitano di interventi multidisciplinari, spesso intensivi, in cui il medico di emergenza, il tossicologo, lo psichiatra e, se necessario, il rianimatore agiscono in modo integrato.

Solo l’avvenuta stabilizzazione dello stato d’intossicazione, può consentire che siano congiuntamente valutati gli ulteriori bisogni sanitari del paziente per definire le decisioni di rinvio ai servizi territoriali o eventualmente di ricovero in SPDC o in altri reparti.

La fase della stabilizzazione organica, spesso complicata dalla presenza di comportamenti aggressivi e non collaborativi, può avere una durata temporale differenziata per paziente, per sostanze assunte e per le modalità dell’abuso, durata che può essere anche maggiore delle 8-12 ore stabilite dalle normative per il trattamento in P.S. dei pazienti con sola patologia psichiatrica nota.

È in questo ambito estremamente complesso che va giocata la sfida di trovare punti di equilibrio più solidi e possibili soluzioni assistenziali per intensità di cura che possano garantire interventi qualificati e sicuri ai pazienti, arginare le ricadute negative che le problematiche descritte possono avere sul lavoro del P.S. e, allo stesso tempo, prevenire i rischi di una frettolosa quanto impropria delega di gestione alla psichiatria.

Maria Giuseppa Elmo

Responsabile UOS Degenza SPDC P.O. San Filippo Neri

 

Procedura per la gestione operativa dell’utenza con alterazioni comportamentali presso il PS dell’Ospedale San Filippo Neri, Rev1 del 09-05-2022

Percorso assistenziale per persone con patologia psichiatrica e/o con disturbi comportamentali per l’accesso e la gestione in Pronto Soccorso e il ricovero, DR Lazio G08249/24-06-2022

Documento di consenso AcEMC, CNI-SPDC, SIP-Lo, SITOX sulla valutazione e il trattamento del paziente adulto con disturbo comportamentale acuto in Pronto Soccorso in Psichiatria Oggi anno XXXV, n.1, 2022

La gestione dell’urgenza psichiatrica in Pronto Soccorso in Psichiatria Oggi anno XXXIII, n.2, 2022

 

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