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ATTIVITA’ DELL’AMBULATORIO ALCOLOGICO CRARL

(a cura di Ida Capriglione- Martino Mistretta- Raffaella Porrari)

 

L’uso eccessivo e cronico di alcol provoca gravi danni all’organismo sia a livello fisico che psicologico. Per la sua natura cronica e recidivante, l’andamento del DUA è caratterizzato da periodi di remissione totale o parziale e da periodi di ricaduta, con ripresa di assunzione di alcol.  Obiettivo del CRARL è offrire ai pazienti con DUA un livello di presa in carico ottimale che, rispondendo ai criteri della medicina basata sull’evidenza, assicuri trattamenti integrati più efficaci, equi e allo stesso tempo individualizzati e centrati sul paziente.

Presso il CRARL operano diverse figure professionali: psicologi, gastroenterologi, internisti, psichiatri, infermieri ed oss, che garantiscono interventi terapeutici complessi e multidisciplinari e una omogeneità ed equità del trattamento.

Le prestazioni ambulatoriali del CRARL, a carico del SSN, prevedono incontri prenotati direttamente con il servizio e dietro la presentazione di prescrizione medica (che dopo il primo accesso viene redatta dai medici del servizio).

Il paziente che giunge al Servizio viene sottoposto ad una prima visita ambulatoriale, finalizzata alla raccolta di informazioni per definire il percorso più adatto in base alla gravità del DUA.

Durante la prima visita medica viene effettuata un’anamnesi generale, un’anamnesi alcologica, tossicologica e psichiatrica; il paziente viene inoltre sottoposto ad un esame obiettivo. All’utente che necessiti di una fase di disintossicazione dall’alcol, viene proposto un ricovero in regime di Day Hospital con follow-up successivo della durata di 6-12 mesi. Se invece il paziente non assume alcolici da almeno 1 mese, in quanto ha già effettuato disintossicazione oppure ha autonomamente interrotto l’uso di alcol, viene direttamente inserito in un programma terapeutico-riabilitativo in regime ambulatoriale.

Una volta individuato il percorso è prevista una fase di assessment, tanto per i pazienti che effettueranno dal primo momento il percorso ambulatoriale, quanto per quelli che affronteranno la fase del DH.

Si tratta di un momento molto delicato e dal significativo valore prognostico rispetto all’esito del percorso dell’utente, che prevede una valutazione multidisciplinare, finalizzata alla formulazione del caso e alla pianificazione del trattamento; questa prima fase ha lo scopo di favorire l’alleanza con il paziente, massimizzare l’adesione al trattamento, comprendere il fenomeno e le sue implicazioni, fornire al paziente informazioni sul servizio e sui percorsi terapeutici possibili, pianificare il trattamento.

Il percorso ambulatoriale prevede, per gli aspetti medici, controlli periodici cadenzati sulle esigenze del singolo per l’intero periodo durante il quale il paziente rimarrà in carico al servizio, al fine di monitorare il mantenimento dell’astensione da alcolici e individuare precocemente eventuali riprese delle assunzioni. Sulla base di analisi ematochimiche ed esami strumentali, si valuta la presenza di patologie alcol-relate, per un eventuale trattamento o approfondimento diagnostico. Ad ogni visita si effettua una valutazione del craving, volta ad impostare eventuale terapia farmacologica specifica con farmaci anti-craving. Se necessario, durante il follow-up ambulatoriale, il paziente viene sottoposto a valutazione dello stato psicopatologico, per individuare eventuali patologie psichiatriche in comorbilità con il DUA, impostare terapia psicofarmacologica specifica e valutare una presa in carico congiunta con gli altri Servizi Territoriali.

Per gli aspetti psicologici il processo di Assesment è strutturato in un Primo Colloquio di accoglienza ed uno screening psicodiagnostico (1/2 sessioni) necessario all’individuazione di un piano di trattamento psicologico sulla base dell’osservazione di quanto emerso (il medesimo iter è adottato per il DH).

Sulla base delle evidenze scientifiche, dell’esperienza clinica maturata, delle risorse presenti e dei livelli essenziali di assistenza (LEA, 2017), l’equipe psicologica del CRARL ha deciso di strutturare due protocolli di trattamento, di durata annuale, e un percorso di supporto, di durata variabile, in base alla specificità del caso:

  • Un protocollo di psicoterapia breve per la gestione del DUA,

che prevede 6 incontri settimanali seguiti da 10 colloqui di follow up a cadenza mensile, finalizzato a favorire nel paziente la conoscenza del DUA, a promuovere la consapevolezza della propria condizione personale rispetto alla gravità e alle dinamiche del disturbo, a favorire la motivazione al cambiamento, al superamento dell’ambivalenza rispetto al mantenere o cambiare il comportamento disadattivo e a sviluppare le strategie adeguate per uscire dal comportamento di addiction.

  • Un protocollo di psicoterapia per il trattamento del DUA,

che prevede 16 incontri settimanali seguiti da 8 colloqui di follow up a cadenza mensile, focalizzato, nei primi 6 incontri, sulle aree già indicate del percorso breve, e successivamente sulla gestione delle aree/dimensioni e delle problematiche disfunzionali individuate in fase di assessment.

  • Un percorso di supporto psicologico di 5/8 colloqui ed eventuali colloqui successivi di monitoraggio, finalizzato ad accompagnare il paziente con problematiche nell’area psicosociale.

 

Il protocollo psicologico prevede inoltre, una volta concluso uno dei percorsi descritti, una serie di colloqui di follow-up, a tempi definiti individualmente, finalizzati a monitorare l’andamento del processo terapeutico, i cambiamenti a livello psicologico attraverso la rivalutazione mediante strumenti psicodiagnostici e gli esiti stabiliti al momento della predisposizione del piano terapeutico.

Tutti i trattamenti proposti prevedono eventuali interventi di rete in equipe multidisciplinare (assistente sociale, mediatore culturale, servizi territoriali, etc.) in base alla gravità e alla specificità del caso.

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