
a cura di Giovanna Coriale e Maria Concetta Marcella Scamporrino
La FASD (Fetal Alcohol Syndrome Disorder) è una delle più gravi e neglette disabilità permanenti di origine non genetica; come tale è completamente evitabile mediante l’astensione assoluta dal consumo di alcol in gravidanza.
Con il termine FASD ci si riferisce ad un ampio spettro di problemi mentali e fisici causati dall’esposizione prenatale all’alcol. Le difficoltà cognitive e comportamentali che si manifestano nel corso dello sviluppo del bambino sono il risultato diretto dell’esposizione del feto all’alcol e il danno cerebrale ed organico che ne consegue è permanente. La FASD è stata riconosciuta nel DSM-5 come “Disturbo del Neurosviluppo Associato all’Esposizione Prenatale all’Alcol” (ND-PAE)” e inserita nella sezione relativa alle “condizioni che necessitano di ulteriori studi”.
A livello mondiale, si stima che il 9,8% delle donne consumi alcol durante la gravidanza e che, di queste, 1 su 67 partorisca un bambino con FASD.
In Europa, il primo studio di prevalenza sulla sindrome e sui disturbi ad essa correlati è stato effettuato dal Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio (C.R.A.R.L.) nel biennio 2004-2005, grazie ad un finanziamento regionale, su di un campione di 976 bambini dei Castelli Romani frequentanti la prima elementare; il 4,7% (n=46) di loro ha ricevuto una diagnosi di FASD, facendo emergere l’entità del fenomeno.
Questi dati forniscono un quadro piuttosto inquietante, soprattutto in considerazione del fatto che, a differenza di altri disturbi, una prevenzione efficace potrebbe essere fatta in modo semplice ed economico, migliorando la consapevolezza e la conoscenza del problema. È provato infatti che, nei casi in cui l’uso di alcol da parte delle gestanti è occasionale e non problematico, è sufficiente fornire informazioni chiare e corrette affinché esse decidano di interromperne l’assunzione.
È in questa ottica che, all’interno del DSM dell’ASL ROMA 1, il CRARL ha avviato una collaborazione con il progetto SaMeP (percorso Salute Mentale Perinatale), finalizzata alla prevenzione della FASD, alla sensibilizzazione degli operatori dell’area materno-infantile e all’individuazione precoce, da parte degli stessi, di bambini esposti all’alcol in epoca prenatale.
Qualora ci sia il sospetto di FASD, è fondamentale effettuare una diagnosi precoce che aiuti a pianificare tempestivamente un progetto terapeutico in grado di minimizzare le sequele cliniche associate alla sindrome.
Presso il CRARL è presente un Ambulatorio che ha come obiettivo la diagnosi, la formulazione e l’attuazione di un progetto terapeutico per il paziente e la famiglia. L’ambulatorio, avvalendosi anche della collaborazione con il Dipartimento Materno – Infantile e Scienze Urologiche della “Sapienza” Università di Roma, effettua le seguenti prestazioni:
- accoglienza e colloquio anamnestico;
- valutazione psicometrica cognitiva e comportamentale;
- visita per accertamento dei segni dismorfologici e neurologici, dei disturbi di accrescimento e dei danni d’organo;
- colloquio clinico di restituzione della diagnosi al paziente e alla famiglia;
- follow-up medico e neuropsicologico;
- trattamento e supporto psicologico ai pazienti con FASD;
- sostegno alle famiglie.
Per le richieste di consulenza, è possibile inviare una mail a crarl@aslroma1.com oppure telefonare direttamente al 06.4997.0994 chiedendo della dott.ssa G. Coriale oppure della dott.ssa M.C.M. Scamporrino.